Il prossimo anno si prospetta un’importante novità per molti pensionati italiani che sono in una situazione economica precaria.
Nel panorama pensionistico italiano, gli sviluppi per il 2025 promettono significative novità, in particolare per i pensionati con redditi minimi. La legge di Bilancio, attualmente in discussione in Parlamento, prevede un aumento di 135 euro al mese per specifiche categorie di pensionati, creando così aspettative e interrogativi tra gli interessati.
Questo incremento è parte di un ampio dibattito su come garantire un adeguato sostegno economico a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà.
L’aumento delle pensioni minime nel 2025
Mentre la legge di Bilancio 2025 si sta lentamente delineando, i pensionati con trattamenti inferiori a 603,39 euro stanno al centro dell’attenzione. Infatti, il governo ha confermato che, per il prossimo anno, i pensionati che rientrano nella categoria del “milione” – una misura introdotta nel 2001 dal governo Berlusconi – potranno beneficiare di un incremento mensile di circa 135 euro, precisamente 136,44 euro. Questa somma rappresenta un sostegno concreto per coloro che vivono con un reddito pensionistico modestissimo.
L’incremento al milione è stato concepito per garantire un aiuto supplementare ai pensionati con basse pensioni, permettendo loro di raggiungere un livello di reddito più dignitoso. Questo meccanismo è stato introdotto con l’obiettivo di supportare economicamente le persone anziane che, per vari motivi, hanno accumulato pochi contributi nel corso della loro vita lavorativa. L’importo mensile di circa 135 euro è quindi una misura di fondamentale importanza, poiché aiuta a sollevare le condizioni di vita di chi si trova in difficoltà economiche.
Per accedere a questa maggiorazione, i pensionati devono soddisfare alcuni requisiti. Prima di tutto, è necessario essere titolari di una pensione inferiore a 603,39 euro nel 2025. È importante notare che non è necessario ricevere l’integrazione al trattamento minimo per usufruire di questo incremento. Ad esempio, un pensionato che percepisce 500 euro più 98,61 euro di integrazione avrà comunque diritto a ricevere il bonus, portando la sua pensione totale a 739,83 euro. Al contrario, chi ha una pensione leggermente superiore, ma inferiore a 739,83 euro, riceverà un incremento parziale fino a raggiungere tale soglia.
Inoltre, per poter beneficiare dell’incremento, i pensionati devono rispettare determinate soglie reddituali. Nel 2025, i limiti previsti sono di 9.555,65 euro per il reddito individuale e di 16.502,98 euro per il reddito coniugale. Questo significa che i pensionati con un reddito complessivo superiore a queste soglie non potranno ricevere l’incremento al milione.
Un altro aspetto fondamentale da considerare è l’età dei pensionati. L’incremento al milione è riservato a coloro che hanno raggiunto i 70 anni, con la possibilità di ridurre il limite di età di un anno per ogni cinque anni di contribuzione. Pertanto, chi ha iniziato a lavorare e ha accumulato 20 anni di contributi potrà beneficiare dell’incremento già a 66 anni. Tuttavia, i pensionati con pensione di inabilità civile possono iniziare a ricevere questo incremento già al compimento dei 18 anni.
Nel 2025, l’incremento sarà riconosciuto anche ai nati tra il 1954 e il 1959, aprendo così la porta a una nuova fascia di pensionati che potranno contare su un sostegno economico maggiore.
È importante sottolineare che l’aumento non è automatico. I pensionati interessati dovranno presentare domanda per ricevere l’incremento al milione. È possibile effettuare la richiesta rivolgendosi a un patronato oppure utilizzando il servizio “consulente digitale delle pensioni” disponibile nell’area personale MyInps. Questo passaggio è cruciale, poiché senza una richiesta formale, anche chi ne ha diritto non potrà beneficiare dell’importo aggiuntivo.