Negli ultimi anni, la sicurezza stradale è diventata una priorità assoluta per le istituzioni e le forze dell’ordine.
I dati sugli incidenti stradali, spesso tragici, hanno spinto le autorità a prendere misure sempre più rigide per garantire che gli automobilisti mantengano un comportamento responsabile alla guida. Se fino a poco tempo fa l’attenzione era rivolta principalmente all’alcol e alle droghe, ora i legislatori hanno ampliato il campo delle possibili sanzioni, includendo anche la semplice azione di bere acqua mentre si guida. Questo cambiamento di approccio ha suscitato molte discussioni e interrogativi tra gli automobilisti.
La prima cosa da comprendere è che il Codice della Strada italiano prevede una serie di divieti assoluti per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Tra i comportamenti più gravi, la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono sempre stati puniti severamente, con sanzioni che possono arrivare fino a migliaia di euro e la sospensione della patente. Tuttavia, anche azioni che potrebbero sembrare innocue, come bere acqua, possono comportare conseguenze legali se compromettono la capacità di guida.
Distrazione alla guida e nuove normative
La ragione di questa nuova normativa è legata al concetto di distrazione alla guida. Molti studi e ricerche hanno dimostrato che la distrazione rappresenta una delle principali cause di incidenti stradali. Anche se il consumo di acqua è essenziale per mantenere un buon stato di idratazione, farlo mentre si è al volante può ridurre la capacità di reazione e attenzione del conducente. Una bottiglia d’acqua può facilmente diventare un oggetto ingombrante se il guidatore deve afferrarla mentre guida, portando a una momentanea perdita di concentrazione.
Le forze dell’ordine hanno iniziato a intensificare i controlli, specialmente nei momenti di maggiore traffico, come durante le festività o nei weekend. Durante i posti di blocco, gli agenti non solo verificano il tasso alcolemico, ma sono anche attenti ai comportamenti dei conducenti. Se vengono notati mentre bevono o manipolano oggetti, come una bottiglia d’acqua, possono essere fermati e sanzionati. Le multe per queste infrazioni possono variare e, in alcuni casi, comportare anche la decurtazione di punti dalla patente.
Il Codice della Strada stabilisce che per una guida sicura il conducente deve avere entrambe le mani libere. Questo implica che ogni attività che richiede l’uso delle mani, compreso bere, può compromettere la sicurezza. Anche se bere acqua è un gesto quotidiano e apparentemente innocuo, durante la guida può risultare pericoloso. È preferibile fermarsi in un luogo sicuro per idratarsi, piuttosto che rischiare incidenti per un gesto che richiede attenzione.
A questo si aggiungono le varie distrazioni che gli automobilisti affrontano quotidianamente. L’uso del cellulare, ad esempio, è un altro comportamento che le autorità stanno combattendo attivamente. Anche se non è vietato bere acqua mentre si guida, la somma di tutte queste distrazioni può creare un quadro complesso. Se un conducente viene sorpreso a bere acqua mentre usa anche il cellulare, il rischio di incidenti aumenta esponenzialmente.
Le sanzioni per la guida distratta non si limitano solo al bere acqua. Anche altre attività quotidiane, come mangiare o fumare, possono portare a sanzioni. Il D.Lgs. n. 6/2016, ad esempio, ha introdotto divieti specifici per il fumo in auto, specialmente quando ci sono minori o donne incinte a bordo. La logica è la stessa: ogni azione che distrae il conducente dalla sua principale attività, ovvero la guida, può portare a situazioni pericolose.