Il 2025 si prospetta come un anno cruciale per molte famiglie italiane in difficoltà , grazie alle nuove modifiche all’Assegno di Inclusione.
Queste modifiche, sostenute dai principali partiti di governo, tra cui Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati, mirano ad ampliare la platea dei beneficiari, rendendo così più accessibile un aiuto fondamentale per chi si trova in situazioni di vulnerabilità economica.
Una delle novità più rilevanti riguarda l’innalzamento delle soglie ISEE e del reddito familiare. L’ISEE massimo per poter accedere all’Adi passerà da 9.360 a 10.140 euro, una modifica significativa che permetterà a molte famiglie precedentemente escluse di rientrare nei criteri. Inoltre, il limite di reddito familiare massimo subirà un incremento, passando da 6.000 a 6.500 euro. Per le famiglie che includono anziani o persone con disabilità, il tetto sarà ulteriormente elevato, passando da 7.560 a 8.190 euro.
Queste modifiche non sono da sottovalutare, poiché consentiranno a un numero maggiore di nuclei familiari di beneficiare dell’assegno, in particolare coloro che, per un margine ristretto, erano rimasti esclusi dalla precedente normativa. È importante sottolineare che l’Assegno di Inclusione è destinato a quelle famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica e che presentano particolari condizioni, come la presenza di disabili, minorenni o anziani.
Importo e durata dell’assegno
Per quanto riguarda l’importo dell’assegno, questo rimarrà invariato, ma la durata subirà una leggera modifica: dal 2025, l’Adi verrà erogato per 11 mesi anziché 12. Questo cambiamento è legato alla pausa di un mese tra una mensilità e l’altra, stabilita dal governo Meloni, e rappresenta un tentativo di gestire meglio le risorse disponibili.
È previsto che nel 2025 la spesa totale per l’estensione dell’Assegno di Inclusione raggiunga circa 5,88 miliardi di euro, con previsioni di crescita per gli anni successivi, che potrebbero arrivare a quasi 6 miliardi nel 2027 e 2028. Questo investimento significativo da parte del governo è un chiaro segnale di impegno verso le famiglie in difficoltà.
I requisiti generali per accedere all’Assegno di Inclusione rimarranno immutati. I richiedenti devono essere cittadini italiani, cittadini dell’Unione Europea o familiari di cittadini UE con regolare permesso di soggiorno. Inoltre, i cittadini non europei devono possedere un permesso di soggiorno di lungo periodo o essere titolari di protezione internazionale. Un ulteriore requisito è legato al patrimonio: non si potrà beneficiare dell’assegno se si possiedono auto immatricolate negli ultimi tre anni (eccetto veicoli per disabili) o imbarcazioni da diporto. Infine, saranno esclusi coloro che hanno rassegnato le dimissioni dal lavoro senza giusta causa.
Oltre all’Assegno di Inclusione, ci sono importanti sviluppi anche per il Supporto alla Formazione e al Lavoro. In un’ottica di incentivare il reinserimento lavorativo, l’ISEE massimo per accedere a questi incentivi sarà aumentato da 6.000 a 10.140 euro. Inoltre, l’indennità di partecipazione ai corsi di formazione salirà da 350 a 500 euro, rendendo più attrattivi i programmi formativi proposti.
La possibilità di prorogare la partecipazione ai corsi di formazione per un ulteriore anno rappresenta un’opportunità importante per chi desidera migliorare le proprie competenze e aumentare le chance di reinserimento nel mercato del lavoro. È previsto, per il 2025, un fondo di 711 milioni di euro dedicato a queste iniziative, con un ulteriore incremento di 700 milioni per il fondo che copre anche gli ammortizzatori sociali.
Per chi desidera richiedere l’Assegno di Inclusione e sfruttare le nuove opportunità offerte nel 2025, è fondamentale prepararsi adeguatamente. Prima di tutto, è consigliabile tenere sotto controllo il proprio ISEE e accertarsi di rientrare nei nuovi parametri. La scadenza per la presentazione della domanda sarà comunicata dal governo, ma è utile iniziare a raccogliere tutta la documentazione necessaria.