Il consumo energetico ha portato molti utenti a riflettere sull’importanza di gestire in modo responsabile i propri elettrodomestici.
Nel panorama degli elettrodomestici domestici, ci sono alcuni dispositivi che, nonostante siano meno noti, possono avere un impatto significativo sulle bollette energetiche.
Sebbene possa sembrare un dispositivo di semplice utilità, il consumo energetico di questo apparecchio può accumularsi nel tempo, contribuendo a svuotare il portafoglio degli utenti. Ma perché un decoder, un dispositivo spesso relegato in un angolo della casa, risulta così energivoro?
Il consumo energetico dei decoder
I decoder sono progettati per ricevere e decodificare segnali televisivi, permettendo agli utenti di accedere a una vasta gamma di programmi. Il consumo energetico di questi dispositivi varia a seconda del modello, ma generalmente si colloca tra i 3 e i 15 watt quando sono accesi. I modelli più avanzati, dotati di dischi rigidi per la registrazione dei programmi, possono consumare anche di più, poiché il motore del disco richiede energia aggiuntiva.
Uno degli aspetti più preoccupanti del consumo energetico dei decoder è che, anche quando non sono attivamente utilizzati, continuano a consumare energia. In modalità stand-by, i decoder possono avere un consumo quasi identico a quando sono accesi. Questo perché devono rimanere attivi per ricevere aggiornamenti software e mantenere la guida elettronica dei programmi (EPG). Di conseguenza, il risparmio energetico durante la modalità stand-by è minimo, se non inesistente.
Molti fornitori di decoder raccomandano di lasciare il dispositivo in modalità stand-by per garantire la disponibilità degli aggiornamenti automatici. Questa scelta, sebbene comprensibile, porta a un aumento del consumo energetico complessivo. Infatti, sebbene il decoder sia in uno stato di semi-accensione, esso continua a utilizzare energia senza che l’utente se ne accorga.
Gli utenti hanno la possibilità di spegnere completamente il dispositivo quando non in uso. Anche se ciò significa che dovranno attendere un breve periodo per riaccenderlo e ricaricare la guida elettronica e gli aggiornamenti, questa semplice azione può ridurre significativamente i consumi energetici nel lungo termine. È importante sottolineare che spegnere il decoder non compromette il suo funzionamento: al contrario, può contribuire a un uso più responsabile dell’energia.
La somma di questi piccoli consumi può avere un impatto considerevole sulle bollette energetiche mensili. Se consideriamo che un decoder in stand-by consuma mediamente 10 watt, questo si traduce in un consumo di circa 0,24 kWh al giorno. Moltiplicando questo valore per 30 giorni, si arriva a un consumo di circa 7,2 kWh al mese. A un costo medio di 0,20 euro per kWh, il decoder potrebbe costare all’utente circa 1,44 euro al mese, solo per rimanere in stand-by.
Se si moltiplica questo valore per un anno, si ottiene un costo di circa 17,28 euro, senza contare i periodi in cui il decoder è attivamente utilizzato. Se consideriamo che molti nuclei familiari possiedono più di un decoder, il costo annuale può rapidamente salire, incidendo in modo significativo sul bilancio domestico.
Per limitare i costi energetici associati ai decoder, esistono alcune buone pratiche da seguire. Innanzitutto, è consigliabile spegnere completamente il decoder quando non viene utilizzato, piuttosto che lasciarlo in modalità stand-by. Questo semplice gesto può ridurre notevolmente il consumo energetico.
Inoltre, è utile controllare se il proprio decoder è dotato di funzioni di risparmio energetico. Alcuni modelli più recenti offrono modalità di risparmio energetico che riducono il consumo quando il dispositivo non è attivamente in uso. Infine, è consigliabile considerare l’aggiornamento a un modello più efficiente dal punto di vista energetico, poiché i dispositivi più recenti sono progettati per consumare meno energia rispetto ai loro predecessori.