Nel 2025, le famiglie italiane avranno l’opportunità di beneficiare di aiuti economici significativi, che possono arrivare fino a 7.000 euro.
Questa iniziativa è parte di un pacchetto di misure governative che mira a sostenere le famiglie in un contesto di crescente preoccupazione per il calo delle nascite nel nostro paese. Secondo i dati forniti dall’Istat, nei primi sette mesi del 2024, le nascite sono diminuite di 4.600 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, rappresentando una riduzione del 34% rispetto al 2008.
Questo trend preoccupante ha spinto il governo a implementare misure che possano incentivare la natalità e supportare le famiglie nel difficile compito di crescere un bambino.
Gli aiuti principali: assegno unico universale e bonus bebè
Due delle misure più rilevanti in questo contesto sono l’Assegno Unico Universale e il Bonus bebè. L’Assegno Unico Universale è un beneficio economico che verrà erogato per un periodo di 15 mesi, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al primo anno di vita del bambino. L’importo dell’assegno è calcolato in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), con maggiorazioni previste per le famiglie con un reddito inferiore a 17.000 euro. In particolare, per queste famiglie, l’importo massimo dell’assegno verrà incrementato del 50% per il primo anno di vita del bambino, rendendo il supporto economico ancora più sostanzioso. Al contrario, le famiglie con un ISEE superiore a 17.000 euro riceveranno una somma proporzionalmente ridotta, ma comunque utile.
In aggiunta, per le famiglie numerose, è prevista una maggiorazione ulteriore dell’assegno, riconoscendo il maggiore impegno economico richiesto per crescere più di un figlio. Il Bonus bebè, invece, offre un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni bambino nato o adottato. Questo bonus è previsto per le famiglie con un ISEE fino a 40.000 euro e sarà erogato direttamente dall’INPS entro il mese successivo alla nascita o all’adozione del bambino. Non a caso, il finanziamento complessivo per queste misure ammonta a 330 milioni di euro per il primo anno e 360 milioni per il secondo.
Per comprendere meglio come questi aiuti possano tradursi in un sostegno concreto per le famiglie, è utile considerare alcuni esempi pratici di calcolo. Per una famiglia con un figlio unico e un ISEE sotto i 17.295 euro, l’Assegno Unico Universale ammonterebbe a 199,40 euro mensili, che, grazie alla maggiorazione del 50% per il primo anno, arriva a 302,70 euro. In totale, per i 15 mesi di erogazione, la famiglia riceverebbe circa 4.540 euro. Aggiungendo il Bonus bebè di 1.000 euro, il totale per il primo anno si attesta a 5.540 euro.
Se consideriamo invece una famiglia con un secondo figlio e lo stesso ISEE, l’Assegno Unico Universale, grazie alla maggiorazione per famiglie numerose, raggiungerebbe i 400,80 euro mensili, portando a un totale di circa 6.012 euro per 15 mesi. Con l’inclusione del Bonus bebè, il totale complessivo per il primo anno si aggira attorno ai 7.012 euro.
Oltre ai benefici nazionali, molte Regioni e Comuni offrono incentivi aggiuntivi per le famiglie con neonati, mirati a sostenere ulteriormente le spese legate alla crescita dei bambini. Uno di questi è il Bonus nido, che nel 2025 sarà incrementato fino a 3.600 euro per le famiglie con un ISEE sotto i 40.000 euro. Questo bonus è specificamente destinato a coprire i costi associati alla frequenza di asili nido o altre strutture educative per i più piccoli, rappresentando un aiuto importante per le famiglie che desiderano assicurare ai propri figli un’istruzione adeguata fin dalla tenera età.
In aggiunta, alcune aziende private e casse previdenziali stanno introducendo incentivi aziendali e previdenziali dedicati ai neo-genitori, integrando le misure di welfare pubblico. Questi incentivi possono variare notevolmente, ma in generale mirano a fornire un sostegno economico supplementare durante i primi mesi di vita del bambino, contribuendo a rendere più sostenibile la scelta di avere figli in un contesto economico a volte difficile.